La ricetta è quella della bisnonna Olimpia di cento anni fa e prevede l’utilizzo di pochi semplici ingredienti:
Farina, acqua, olio Evo, sale.
E come da tradizione, il tarallo è chiuso a mano e “scaldato” cioè bollito in acqua bollente e poi cotto in forno
(oggi la maggior parte della produzione in commercio prevede l’eliminazione della fase della bollitura sostituita dalla “sobbollitura” a vapore nei forni combinati a vapore appunto).
Perché non usiamo il vino bianco?
Perché questa è la ricetta della nostra famiglia!
Perché abbiamo già un olio evo estremamente profumato e non necessitiamo di ulteriori “profumi”.
Il vino bianco lo usiamo per le linee dolci … lì sì che serve!